
Epilogo del National Trophy 2022 andato in scena all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, anzi… non andato in scena. Speranze ed aspettative che sembravano esser rispettate ed invece…
Partiamo dall’inizio: in riva al Santerno è sempre difficile girare, non solo perché la pista è tanto affascinante quanto selettiva; ma anche perché, essendo incastonato fra le case ed un parco cittadino, è un diamante che si può sfoggiare solo in rare occasioni.
Così, a differenza dei precedenti appuntamenti, il fine settimana di gara si è aperto solamente venerdì, con due turni di prove libere, altrettanti turni di qualifica sabato e, almeno nel programma, la gara alla domenica.
Christian Gamarino si è presentato decisamente determinato a chiudere nel migliore dei modi la stagione. Avendo dovuto saltare il precedente round di campionato, per la concomitanza con il Mondiale Endurance nel quale era impegnato, si trovava in classifica in quarta posizione, a due sole lunghezze da Riccardo Russo, venti da Simone Saltarelli e, purtroppo, ventisette da Gabriele Giannini, con soltanto venticinque punti messi in palio per la gara di Imola.
Le prove libere sono state preziose per affinare la messa a punto della moto, ovviamente più difficile del solito perché i dati a disposizione, per un circuito sul quale si gira poco o niente, erano proprio risicati. Ma la squadra ha lavorato compatta con il pilota, concertando ogni decisione, accordandosi come un’orchestra.
La prima giornata si è conclusa con Christian alle spalle del solo Luca Salvadori, ma con alle calcagna sia Russo a quarantadue millesimi, sia Saltarelli ad ulteriori trentacinque. L’Aprilia RSV4 1100 Stock2 APX Race è stata decisamente veloce, anzi, la più veloce in pista allo speed trap. Erano necessari solo ulteriori affinamenti alla ciclistica ed alle sospensioni per renderla agile e veloce nelle curve di Imola.
Per i due turni di qualifica si è optato per utilizzare le stesse gomme previste per la gara, per continuare ad accumulare dati quanto mai preziosi. Con tre gomme complessive punzonate per regolamento, al primo turno gomme nuove, mentre al secondo turno gomma nuova solo al posteriore. Niente gomma da tempo, che offre extra grip a discapito di una durata limitata a pochi giri e che costringe ad usare tutte le gomme nuove al primo turno.
Gamarino ferma il cronometro a 1’50”407: davanti a lui Lanzi in pole position, con Giannini, Salvadori, Russo mentre, a completare la seconda fila, Chiarini in sesta posizione. Nel secondo turno migliora Saltarelli, che ottiene però la settima posizione a discapito di La Marra. Davanti a questi tutto invariato, compresa la quinta posizione di Gamarino.
Si continua ovviamente ad analizzare i dati dopo le qualifiche, alla ricerca di quel qualcosa in più che possa facilitare il pilota nella guida, assecondandolo nelle varianti strette come nelle esse più veloci. Si sfrutta la memoria di test e prove effettuate in tutta la stagione, finanche nell’ultima gara. Si opta per cambiare ancora un dettaglio alle forcelle: la verifica solo domenica, senza nessuna possibilità di replica, ma con la fiducia offerta dal fatto che non si trattava di inoltrarsi in una strada inesplorata.
Giro di schieramento in griglia e Christian dà un primo, fugace assaggio: la ricetta è buona, pronta da esser messa in tavola. Bandiera verde, si spengono i semafori e comincia la gara. Non per tutti: al poleman Lanzi si spegne la moto e per fortuna viene evitato da tutti gli inseguitori. Christian Gamarino parte discretamente ed alla prima curva è in terza posizione, insediato da Giannini. Davanti sono in lotta per la prima posizione Riccardo Russo e Luca Salvadori.
Inizialmente si crea uno spazio fra i primi due e gli inseguitori, capitanati proprio da Gamarino, poi l’alfiere di MC7 Corse scioglie le briglie ai cavalli dell’Aprilia RSV4 e ricuce lo strappo. Chiude il secondo giro in 1’49”891, il più veloce in pista. Poco dopo Francesco Ciacci scivola in mezzo alla variante bassa e contemporaneamente Torrini tampona alla staccata della stessa variante Momesso: questi rimangono sull’asfalto con le loro moto ed obbligano la direzione gara ad esporre la bandiera rossa, ennesima di questa stagione.
Viene riproposta la gara piena di dieci giri, con lo schieramento identico al primo start, con Lanzi che rientra in pit lane al termine del warm up lap. Christian Gamarino scatta come una saetta ed alla prima curva è in testa al gruppo. Nel cambio di direzione viene sfilato da Russo e, prima ancora di raggiungere la variante Villeneuve, alle sue spalle Luca Salvadori incappa in un high side ed a terra viene travolto da Saltarelli che a sua volta, disarcionato, si trova addosso Chiarini e la sua moto. Bandiera rossa inevitabile per soccorrere i piloti coinvolti.
Al terzo tentativo la gara riprende, accorciata ad otto giri. Al via nuovamente Gamarino rapidamente si prende la testa della corsa, ma alla prima variante questa volta è Zinni a cadere a metà gruppo, con la moto che striscia sull’asfalto in direzione dei primi e va a carambolare contro Ioverno e Morelli, che con le proprie moto provavano ad evitare problemi sfilando a bordo pista. Invece nell’impatto si innesca un incendio. Anche in questo caso la bandiera rossa è imprescindibile: la terza, a quasi un’ora dal primo via, e gara definitivamente annullata.
La classifica finale del National Trophy, dunque, rimane invariata rispetto a come ci si è presentati a quest’ultimo appuntamento: la gara annullata toglie la possibilità a Christian Gamarino di conquistare la piazza d’onore o quanto meno di risalire sul podio della competizione, dopo aver primeggiato in classifica nei primi round, forte dei successi di Misano e Vallelunga. Nei pochi chilometri percorsi in gara ad Imola sembrava poter ampiamente lottare per portare a casa una terza vittoria, ma le corse, in definitiva, sanno essere anche beffarde.
Il rammarico per l’occasione perduta è pari solo all’apprensione per le condizioni dei piloti rimasti coinvolti negli incidenti. Fortunatamente sembra che tutti possano guarire al più in qualche mese.