
Il quarto appuntamento con la Coppa Italia ed il Trofeo Italiano Amatori ha riservato a MC7 Corse un variegato campionario d'emozioni: dalla delusione per una rinuncia all'estasi per una rimonta più che clamorosa; dal fresco ristoro di una pioggia che spezza l'afa estiva alla fatica provata nel trovare il feeling con le improvvise condizioni di pista bagnata.
MC7 Corse schierava sul tracciato di Misano, intitolato a Marco Simoncelli, un pilota per ciascuna delle classi dedicate alle cilindrate da un litro: Daniele Gilardi per la 1000 Pro, Omar Ranghetti per la 1000 Avanzata e Mario Minella per la 1000 Base. I primi due chiamati alla doppia gara.
Il Venerdì è stato dedicato come di consueto alla messa a punto delle moto per soddisfare le esigenze specifiche del tracciato, della particolare temperatura dell'asfalto, dello stile di guida del pilota e di molti altri aspetti comunque meritevoli di tutte le attenzioni del team. Matteo Colombo non ha perso occasione per indossare casco e tuta per fornire la sua esperienza di istruttore, ed anche a tavolino, di fronte ai filmati ed ai dati telemetrici, ha fornito a ciascun pilota preziosi consigli di guida ed istruzioni su come affrontare ogni singolo metro del Misano World Circuit.
Su tutti Minella ha forse beneficiato di più di questa competitiva scuola guida: affrontava un ritorno in pista dopo l'incidente occorsogli proprio su questo stesso tracciato romagnolo e nel corso delle prove non solo ha ritrovato confidenza con la Yamaha R1, le curve del Rio, del Tramonto, della Quercia e del Carro, o del tanto impegnativo Curvone, ma ha anche "visto il 47", ovvero ha fermato il cronometro nelle qualifiche ad 1'47"988 suo personale best lap di sempre. Peccato poi non abbia potuto scendere in pista Domenica a causa della pioggia e confrontarsi con gli altri piloti e probabilmente battagliare per il podio della categoria over 50.
La pioggia appunto ha scombinato un po' tutti i piani e rimescolato le carte anche nelle altre categorie, che hanno svolto le qualifiche del Sabato mattina sull'asciutto, hanno corso gara 1 il pomeriggio all'umido e gara 2 Domenica sul bagnato. Gilardi aveva ottenuto sotto il sole un incoraggiante 1'43"257 che gli era valsa la prima posizione nella quinta fila. In gara poi ha persino ridotto questo tempo con 1'42"933 sull'asfalto appena umido, bagnato da poche gocce d’acqua. Questo non è bastato per migliorare la tredicesima posizione con la quale aveva chiuso la qualifica e con la quale ha chiuso anche gara 1. Sotto la pioggia di Domenica Daniele e la sua BMW S1000RR faticano già dalla prima curva: costretti a procedere sulle uova rimangono immischiati alla prima esse in mezzo al traffico e con qualche avversario che, scivolando, abbandona prematuramente la corsa, ostacolando chi li affiancava e seguiva. Gilardi chiude il primo giro ventiduesimo ed è costretto a rimontare in condizioni comunque non a lui congeniali. Recupera metri giro dopo giro ed affronta alcuni sorpassi che lo portano sotto la bandiera a scacchi in diciannovesima posizione.
Per Ranghetti invece il fine settimana è stato inversamente proporzionale alla bellezza del meteo: si qualifica ventiseiesimo col bel tempo; perde addirittura una posizione in gara 1, ma Domenica, sotto la pioggia, estrae dal cilindro una partenza sprint che gli vale ben quindici posizioni e prosegue con numeri di magia d’alta scuola a navigare sull'asfalto bagnato ben più veloce dei piloti meglio qualificati. Chiude nono il secondo giro, settimo il terzo passaggio davanti ai suoi tecnici sul rettilineo dei box. Da metà gara si posiziona in sesta posizione e di lì non si fa più spostare fino al traguardo, per la felicità sua, del team e di tutti gli amici e parenti accorsi a vederlo correre così bene.