
Teatro del terzo turno della Yamaha R1 Cup è stato l'Autodromo del Mugello, sempre ammaliante con le sue curve ed i suoi saliscendi, ed in questa occasione capace di portare sulle montagne russe le condizioni meteorologiche ed i risultati sportivi di MC7 Corse.
Superato l'intenso temporale del mercoledì che ha colpito gli addetti ai lavori intenti ad attrezzare il paddock con tende e gazebo, alcuni risultati poi danneggiati, il fine settimana si è aperto come ormai di consueto il giovedì, con turni di prove libere a disposizione dei piloti. Per quelli iscritti al trofeo monomarca della casa di Iwata gli organizzatori hanno offerto la compagnia in pista dei velocissimi piloti del CIV classe SuperBike, alcuni dei quali assidui frequentatori delle competizioni mondiali: impossibile stargli dietro, ma preziosi per l'ispirazione nelle staccate e nelle linee da tenere in pista.
Per l'occasione MC7 Corse rinnova un po' il campionario piloti: fa scendere in pista il promettente diciannovenne Lorenzo Villamagna, già vincitore del Trofeo Motoestate 2016 in sella ad una Honda CBR 600; fa tornere a cavalcare la Yamaha R1 Daniele Gilardi, da poche settimane divenuto padre per la prima volta ed assente nel precedente appuntamento di Misano proprio per questo motivo; offre assistenza in pista all'esperto Giovanni Altomonte, veterano dei trofei motociclistici italiani.
Giovedì in pista per MC7 Corse è sceso il solo Villamagna, per due turni utili innanzitutto a trovare il giusto feeling con la moto e con il team. Venerdì prove libere per tutti, si procede per piccoli passi e con tempi poco competitivi nel primo turno. Matteo Colombo assiste i piloti cercando di tradurre le sensazioni riportate dai piloti in modifiche d'assetto da applicare alle moto. Ad aiutarlo Loris Redaelli, Moreno Gradara e Luca Valtorta che si occupano di smontare forcelle, monoammortizzatori, catene, corone e pignoni per adeguarli alle nuove configurazioni da testare. Per poter portare ai sospensionisti di Andreani, oltre alle indicazioni sulle sensazioni di guida, anche dei crudi numeri, Matteo Leonardis scarica ed interpreta i dati telemetrici acquisiti sulle moto.
Nel secondo turno i primi frutti di questi intensi lavori: Lorenzo Villamagna erode quasi un secondo, segno che la strada intrapresa è quella giusta. Faticano di più Altomonte e Gilardi, l'uno in difficoltà nel trovare velocità, l'altro in difficoltà nel trovare la precisione necessaria nell'inserimento di curva.
Sabato il primo turno di qualifica si svolge a mezzogiorno: ripetono i tempi del giorno prima sia Villamagna, che ferma il cronometro a 1'58"645, sia Altomonte, con il tempo di 1'59"271. Gilardi finalmente riesce ad abbattere il muro dei due minuti registrando un 1'59"955. Nessuno dei tre piloti è soddisfatto di tempi che, in altre occasioni e con altri pneumatici, avrebbero potuto essere quelli coi quali rompere il ghiaccio nel primo turno del weekend; ma solo Lorenzo Villamagna, che con l'R1 non ha mai girato con coperture diverse, riesce a trovare un feeling migliore nel turno delle 18:30, tanto da togliere un altro secondo dal suo tempo e qualificarsi con il crono di 1'57"374 valido per la quattordicesima posizione in griglia. Altomonte e Gilardi si qualificano invece in settima e ottava fila con i tempi ottenuti nel primo turno.
Per la gara di domenica si decide di proseguire con lo sviluppo dell'assetto mantenendo la direzione intrapresa sin dall'inizio del fine settimana per Lorenzo Villamagna, dato che ha risposto bene alle modifiche man mano attuate dal team; assetto totalmente rivoluzionato invece per Daniele Gilardi, che preferisce tentare l'azzardo di una configurazione inedita piuttosto che scendere in pista con le stesse sensazioni delle prove. A scompigliare le carte in tavola ci si mette una pessima partenza di Lorenzo, che perde numerose posizioni al via e si ritrova alle spalle di Altomonte, partito meglio e risalito in diciannovesima posizione. Al via Gilardi invece mantiene la posizione e si ritrova alle spalle di un concorrente più lento, ma senza la necessaria velocità per sorpassarlo rapidamente.
A rompere gli indugi immediatamente è Villamagna, che prova il tutto per tutto pur di rimediare il brutto avvio. Subito un paio di sorpassi lo portano in diciassettesima posizione, alle spalle di un gruppetto omogeneo di piloti. Li raggiunge e li studia per qualche giro, poi a metà gara riprende a sorpassare: scala una posizione a giro fino a quando, nel corso dell'ottava tornata, viene tradito dall'anteriore alla Casanova e finisce, incolume, nella ghiaia. Una sorte peggiore tocca alla moto e questo gli impedisce di tornare in sella per concludere la gara.
L'ultimo giro, anzi, l'ultimo rettilineo permettono ad Altomonte di battere in volata il pilota che per tutta la gara l'aveva preceduto, riuscendo così a tagliare il traguardo in sedicesima posizione. Gilardi invece, trova lo spunto per il sorpasso circa a metà gara e non riesce a ricucire il distacco nel frattempo accumulato su Altomonte. Chiude quindi la gara in diciottesima posizione, purtroppo senza la soddisfazione d'aver trovato il giusto feeling con gli pneumatici neppure in gara.